colf

Sarà possibile, anche per quest’anno, per chi ha sostenuto spese per l’assunzione di colf, baby sitter e badanti, usufruire delle deduzioni e delle detrazioni fiscali in sede di dichiarazione 730 o Unico.

Danno diritto alla deduzione dal proprio reddito, i contributi versati per qualsiasi tipo di lavoratore domestico (colf, badanti, baby sitter), fino ad un massimo di 1.549,37 euro all’anno.

La quota che è possibile portare in deduzione è esclusivamente quella a carico del datore di lavoro, e non anche quella a carico del lavoratore domestico.

Il contribuente dovrà consegnare, al professionista incaricato di trasmettere la dichiarazione, copia dei MAV attestanti l’effettivo pagamento dei contributi Inps. Danno invece diritto ad una detrazione – e non ad una deduzione – le spese sostenute per gli addetti all’assistenza personale (badanti) nei casi di non autosufficienza nel compimento degli atti di vita quotidiana, qualora il reddito complessivo del contribuente che sostiene tali spese non superi i 40.000 euro.

La normativa precisa che si considerano “non autosufficienti” i soggetti non ritenuti autonomi nell’assumere alimenti, nell’espletare funzioni fisiologiche e nel provvedere all’igiene personale, nel deambulare e nell’indossare gli indumenti. Occorre però che tale stato di non autosufficienza venga comprovato da certificazione medica, così come previsto e ribadito dalla Risoluzione dell’Agenzia delle Entrate dell’ottobre 2008 n. 397/E.

In questo caso spetta una detrazione del 19% delle spese sostenute, fino ad un importo non superiore a 2.100 euro per contribuente, a prescindere dal numero dei soggetti a cui si riferisce l’assistenza. Se invece vi sono più familiari che abbiano sostenuto le spese per l’assistenza di un medesimo familiare, il limite di 2.100 euro va ripartito tra i soggetti che hanno sostenuto la spesa.

Il contribuente dovrà consegnare, al professionista incaricato della trasmissione della dichiarazione dei redditi, tutte le ricevute delle retribuzioni pagate, firmate dall’assistente familiare. Le ricevute devono riportare gli estremi anagrafici e il codice fiscale del soggetto che effettua il pagamento e di quello che presta l’assistenza. Naturalmente nel caso in cui la spesa sia sostenuta in favore di un familiare, nella ricevuta dovranno essere indicati anche gli estremi anagrafici e il codice fiscale di quest’ultimo.